Paola – Anticipazione liquidità, nuova risposta del ministero

L’amministrazione Perrotta nel frattempo ha proceduto alla richiesta di un prestito presso la Cassa Depositi e Prestiti di 10 milioni. Richiesta andata a buon fine

PAOLA – Non si spegne la polemica intorno alle anticipazioni di liquidità del dissesto dell’importo di 8,5 milioni di euro. La minoranza consiliare nei mesi passati ha portato avanti una teoria che sembrerebbe trovare conferma nella risposta, quella di pochi giorni fa, arrivata direttamente dal ministero sulla base di un quesito proposto da Giuliana Cassano, la consigliera comunale di Rete dei Beni Comuni. Il ministero risponde alla consigliera Cassano dicendo sostanzialmente che le anticipazioni di liquidità “devono essere utilizzate esclusivamente per i debiti riconducibili, quanto alla genesi, al periodo del dissesto finanziario“. Quindi, in poche parole, nessun altro utilizzo potrà essere fatto degli 8,5 milioni di euro.

Rete dei Beni Comuni è convinta che i debiti riferibili al dissesto sono quelli rientranti giuridicamente alla data di dichiarazione del dissesto e quindi quelli fino al 31 dicembre 2011. L’interpretazione sta sulla parola “quanto alla genesi” che potrebbe indurre ad interpretare il fatto che vi possano rientrare anche quelli delle annualità fino al 2017, anno di chiusura della procedura di dissesto. Tuttavia vi è da dire che l’ex vice sindaco e ex assessore alle finanze, Tonino Cassano, immediatamente dopo la votazione della delibera sull’utilizzo delle somme anticipate dal ministero le ha immediatamente vincolate prioritariamente per il pagamento dei debiti del dissesto escludendo  altri tipi di impiego. Oggi arriva la dichiarazione da parte di Rete dei Beni Comuni che commenta così la risposta del ministero.

La Rete dei Beni Comuni ha ricevuto dal Ministero dell’Interno riscontro alla richiesta di chiarimenti avanzata dalla Consigliera Giuliana Cassano in relazione alla destinazione delle somme non utilizzate dall’O.S.L. e trasferite al Comune di Paola in seguito all’approvazione del rendiconto della liquidazione. Il Ministero, confermando quanto già espresso con il parere del 29.10.2019 precisa che “le somme trasferite dall’OSL al Comune, una volta chiuso il dissesto finanziario ed approvato il relativo rendiconto, sono destinate al pagamento, indistintamente, di tutti i debiti riconducibili, quanto alla genesi, al periodo del dissesto finanziario”. La Rete dei Beni Comuni, esprimendo soddisfazione per l’ulteriore conferma ottenuta da un organismo terzo in merito ai rilievi mossi all’amministrazione per la gestione delle risorse pubbliche, continuerà ad agire per tutelare gli interessi della collettività evitando che l’utilizzo non autorizzato dei trasferimenti statali, lo si precisa ancora, possa costituire ulteriore debito per le già disastrate casse comunali”. 

Rete dei Beni Comuni specifica tra l’altro che la loro azione “si è resa necessaria a seguito delle dimissioni di Tonino Cassano, figura di garanzia anche per noi della minoranza. Senza di lui il rischio è che quei soldi vengano spesi per altri scopi e non per l’effettivo risanamento dell’ente“.

Oggi l’amministrazione comunale nonostante vanti una cassa di 10 milioni di euro, proprio come confermato dallo stesso Cassano, e somme per 8,5 milioni di euro di Anticipazioni di Liquidità per il dissesto, ha da poco chiesto un prestito alla Cassa Depositi e Prestiti per un importo di 10 milioni di euro che, alla luce delle somme già disponibili, sembrerebbe del tutto superfluo. Infatti questi 10 milioni aumentano l’indebitamento del comune che dovrà restituire le somme prestate probabilmente agendo su un aumento delle imposte comunali. Nel frattempo e fin quando non si approverà in consiglio il Bilancio di Previsione  si opererà sulla base del dettato del TUEL (art. 163 Esercizio provvisorio e gestione provvisoria) il quale stabilisce che in assenza di un bilancio di previsione vale la regola dei dodicesimi. Sforare tale tetto non è consentito perché genererebbe debiti fuori bilancio non giustificabili.