Amici giovani, la violenza è anacronistica e fuori moda

Le azioni di oggi pesano come un macigno sulla società di domani. Chi persegue la violenza è anacronistico

PAOLA – Quando si affrontano temi delicati spesso la platea a cui ci si rivolge si divide tra favorevoli e contrari. Ciò avviene quando si affronta il tema del mare sporco o per altri temi di simile portata. La denuncia dei fatti è chiaro che non deve essere discriminatoria per un territorio e né tanto meno per le attività economiche in esse insidiate. Il giusto compromesso sarebbe promuovere quello che di bello offre un territorio e quando necessario operare una critica costruttiva e non strumentale. Tuttavia, e noi lo possiamo affermare perché abbiamo tessuto le lodi della Notte Blu (QUI), non si può far a meno di redarguire e prendere le distanze da comportamenti rissosi come quello avvenuto nelle prime ore di ieri, proprio in coda alla Notte Blu, già terminata da qualche ora. Una rissa finita con un ferito, oltre a non essere una bella pubblicità per il proprio paese è davvero un atto di inciviltà anacronistico nel 2021. Quale bene vogliamo alla nostra città se poi assumiamo comportamenti che oltre a retrocederla nelle scelta turistiche la facciamo soffrire dal punto di vista commerciale? Sí, perché spesso, difronte a situazioni di tensione chi viene a Paola per una scelta turistica non lo farà più se si ritrova, suo malgrado, davanti a scene violente. La conseguenza è la morte della città e probabilmente chi avrà provocato la rissa un domani sarà costretto ad andare via, con la valigia in mano, per cercare lavoro altrove. Magari lo farà anche lamentandosi di un territorio che non offre nulla, non sapendo che forse, almeno per una volta, il proprio comportamento ha contribuito alla moria della propria città che non riesce ad offrire, asfissiata dai cattivi esempi, uno spazio economico per sopravvivere. Cari giovani (quando si scrive così è segno che forse noi non lo siamo più così tanto) è evidente che le esuberanze legate all’età, legate a stili di vita non proprio ortodossi spesso fanno vedere le cose dal verso sbagliato, ma questo, oggi, non è più consentito. Non lo è rispetto al passato per via di un grado di istruzione più elevato; non lo è per via degli ottimi esempi in giro per il mondo (ogni tanto occorre dare credito a questi e non agli esempi cattivi propinate dalle cronache); non lo è perché la violenza nel 2021 è sinonimo di auto-emarginazione e se questa non preoccupa oggi, sarà un personale problema sociale domani. Quando si è giovani tutto sembra superabile ma le conseguenze delle nostre azioni, quasi sempre determinano la nostra condizione sociale di domani, quando si approderà all’età  adulta. Ed allora amici perché non utilizzare le intelligenze per costruire un futuro diverso da quello che stiamo preparando? Tutti devono fare la propria parte. Gli adulti la propria ma i giovani la loro. Non esiste più il paradigma: azioni adulti/futuro giovani. Ciò deve essere chiaro a tutti. Questo tipo di cultura è come un virus, se riusciremo a contaggiare quasi tutti, anche quelli che non ne saranno contagiati beneficeranno dell’immunita di gregge.