Paola, affidamento dei terreni? Per Fabio Buono si viola il regolamento

L’ex consigliere comunale interviene sulla vicenda già sollevata da Rete dei Beni Comuni attraverso una interrogazione consiliare

PAOLA – Sulla vicenda delle delibera di affidamento dei terreni a provati da parte della giunta comunale riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’ex consigliere comunale di centrodestra, Fabio Buono

COMUNICATO STAMPA

Leggere il regolamento, e successivamente le delibere ultime sull’affidamento gratuito dei terreni a privati, non si può che concludere, che la scelta fatta è una scelta voluta. Una delibera di giunta piuttosto che di consiglio. Scelta, di cui se ne può facilmente intuire il motivo, visto gli ultimi abbandoni in giunta, e la maretta in consiglio. A prescindere, di chi siano i fortunati, il vero messaggio che viene veicolato ai cittadini, e che ancora una volta, si da la dimostrazione che le norme messe a difesa, della trasparenza e imparzialità, possono essere violate. Come solo la politica sa fare, causa del sempre più allontanamento della cittadinanza dalle istituzioni. Ne tantomeno, la semplice dicitura “rilevato sussistere un interesse pubblico”, di cui non si fa alcuna menzione, possa giustificare l’avere agito, in tal maniera. Posto che, la dietrologia del perché di tale affidamento, e se lo stesso trattamento, si sarebbe riservato a tutti indistintamente? sono legittimi. Chiunque scetticamente, se lo è domandato !. La mossa, rappresenta, ancora una volta la fotografia della situazione babelica, che continua a rincorrersi da tempo nella stessa amministrazione. Dove, il prevaricare l’uno sull’altro, sembra diventato l’unico punto cruciale, della sopravvivenza della stessa. In cui una parte silente, sembra aver abbandonato il campo, lasciando libero arbitrio all’altra. Rappresentanti solo di un numero legale, per occupare uno scranno. Come il vecchio avaro, che non vuole staccarsi dei sui averi, neanche in punto di morte.

Continuando così, lo stato di cose, si alimenta ancora di più la sfiducia della popolazione nei confronti della politica, ed il suo allontanamento di una partecipazione attiva alla stessa. Questa contrapposizione, purtroppo sta generando come può ben vedersi, uno stato comatoso della città, a cui difficilmente possono fare, da contraltare due rotonde ed un pulmino, che gira per il paese. Un elenco di fantomatici finanziamenti, di cui ancora non si è visto, nessuna concretizzazione fattiva. La consapevolezza, di poter salvaguardare e soprattutto salvare quello resta di buono, non può che passare da quella parte silente. Ad avere un sussulto di orgoglio e dignità, staccando la spina. Continuare così significa puntare allo stremo, piuttosto che ad un passo in avanti, ad un azione incisiva, che lasci un segno e tracci la via per chi verrà dopo. Ma trovarsi, alla fine del percorso con una cittadina indebitata fino al collo, ed una desertificazione sociale ed economica. Dove ad averne giovato sarà stato solo, un gruppo di persone.