CORONAVIRUS – Giusta la preoccupazione della Santelli di formulare al ministero la proposta chiusura delle scuole, ma nessuna psicosi collettiva

Il provvedimento regionale, in attesa di riscontro ministeriale, mira a prevenire una possibile diffusione anche se in Calabria non vi sono casi accertati di COVID-19. Provvedimenti più drastici giustificabili sono in casi più gravi o su indicazioni governative

CATANZARO – La Regione Calabria, come giusto che sia, sta uniformandosi a quelle che sono le direttive nazionali alle quali si sono adeguate le altre regioni d’Italia. Formulare al Ministero la proposta di chiudere le scuole è un atto precauzionale e anche se può sembrare un provvedimento drastico non deve essere letto con gli occhi della paura. Molti si domandano perché scuole chiuse solo fino a domenica? Innanzitutto occorre partire da dati certi. Il primo è che in Calabria non esistono casi accertati di affetti da COVID-19 il che significa che l’allarmismo esasperato è fuori luogo. Il secondo dato è che al momento non esiste alcun provvedimento ma solo una proposta di ordinanza di chiusura che è al vaglio del ministero, e che questa è stata inoltrata a scopo precauzionale e quindi è semplicemente una misura preventiva in attesa che la situazione si delinei in modo più chiaro. Per gettare acqua sul fuoco su una situazione di psicosi generale occorre ricordare le parole degli esperti. Il COVID-19 (Coronavirus) è un virus sostanzialmente nuovo e appartiene al ceppo influenzale. Proprio il suo essere nuovo lo rende particolarmente trasmissibile da uomo a uomo. Nessuno, a parte coloro che lo hanno già avuto e guariti spontaneamente, sono immuni e proprio per questo è facile che si rimanga contagiati rispetto ad un normale virus influenzale. Gli esperti dicono tra l’altro che l’80-95% dei casi il virus risulti del tutto innocuo. Le complicanze si hanno solo per persone con malattie primarie e solo nel 5% dei casi. In queste occasioni è giusto procedere per step e bene ha fatto il presidente Jole Santelli ad inoltrare al ministero la proposta di ordinanza di chiusura delle attività didattiche. In questi casi prendere dei provvedimenti più drastici e totalitari potrebbe non solo provocare più danni che benefici ma potrebbe alimentare ancor di più una fobia che assumerebbe livelli ingiustificati. Purtroppo in queste occasioni non bisogna far altro che attendere lo sviluppo degli eventi, affidarsi alle indicazioni che ci vengono date dalle autorità governative e sanitarie e seguire le regole di condotta civile per evitare una possibile diffusione del virus. Anche se per molti è difficile da accettare l’unica via da seguire è proprio questa. Attesa, disciplina civile e prevenzione sono le armi migliori.