Paola – Le dimissioni di Cassano hanno dato il via al Festival dell’ipocrisia

Quando era il momento nessuno si è preso cura di sostenere l’ex vice sindaco. Oggi invece si assiste ad un imbarazzante retromarcia, ma il danno d’immagine ormai è compiuto.

PAOLA – Ormai le dimissioni di Tonino Cassano si sono trasformate, per le forze politiche che sostengono Roberto Perrotta, in un festival dell’ipocrisia. Tutti all’interno della maggioranza avevano spinto per le sue dimissioni in nome di una quadra politica che potesse accontentare tutti i soggetti politici che sostengono l’amministrazione comunale. Tonino Cassano, unico tecnico era stato scelto come agnello sacrificale per dare la tanto sospirata visibilità politica a chi non l’aveva ancora avuta o chi ne pretendeva ancora. Ma tutti, senza distinzione, hanno fatto male i conti, visto che le sue dimissioni hanno scatenato uno tsunami di critiche e disapprovazione da parte della opinione pubblica che ha minato fortemente la loro fiducia e la credibilità. Avevamo già preventivato attestati di solidarietà che come annunciato sono arrivati da più parti ma naturalmente sono del tutto tardive. In sostanza si è cercato di “chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati“. Così il festival dell’ipocrisia si è trasformata in uno scontro politico aspro tra i due “galli nel pollaio”, Perrotta e Di Natale. Il secondo certamente più scaltro e più forte del primo ha addirittura fatto saltare una riunione di maggioranza convocata all’indomani delle dimissioni di Cassano dove si doveva decidere di redistribuire le visibilità all’interno della amministrazione, il che la dice lunga sugli attestati di solidarietà che oggi vengono sbandierato ai quattro venti. Cassano doveva essere difeso quando era il momento, adesso è troppo tardi. Il logorio ai fianchi perpetrato ai danni dell’ex vicesindaco si evince da un messaggio whatsapp inviato sul gruppo di maggioranza dove lo stesso Cassano senza usare mezzi termini esprime tutta la sua delusione per gli attacchi continui subiti da parte di tutti, perrottiani e dinataliani, che oggi invece a dimissioni avvenute si rendono conto del grave errore commesso tentando goffamente di correre ai ripari.

Ed oggi cosa rimane di questo errore? Sicuramente la contrapposizione feroce tra il sindaco e il presidente del consiglio, poi la pavidità dei consiglieri “in sala d’aspetto” che non hanno avuto il coraggio di dire una sola parola per la paura di perdere il diritto di avere una visibilità politica e il risveglio del consigliere Ollio che insieme ad Aloia ha avuto il sussulto di mettere i puntini sulle “i” su determinati argomenti, compreso la questione presidente del consiglio comunale. Cassano è riuscito a far cambiare idea mille volte sia Perrotta che Di Natale. Nessuno dimentica che il presidente del consiglio all’atto dell’insediamento di Perrotta era stato uno di quelli a avversare la scelta di Cassano, voluta invece fortemente dal Sindaco, poi a dimissioni avvenute le parti si sono invertite per poi convergere in uno affannoso tentativo di recuperarlo. Vedremo adesso quali saranno le prossime mosse tra i due gruppi maggiorenti di questa amministrazione e vedremo chi tra i consiglieri che viaggiano in ordine sparso uscirà per prima dalla sala d’aspetto nella quale sono parcheggiati in attesa della loro tanto agognata visibilità politica.