Paola, la partita per la presidenza del Consiglio Comunale appare aperta ed in continua evoluzione

I rumors da ambienti vicini alla maggioranza riferiscono di un incontro infuocato tra Perrotta e Ollio. Mugugni sul nominativo di Aloia. Politano spera di spuntarla ma all’orizzonte c’è l’ipotesi PD.

PAOLA – La notizia trapelata da ambienti vicini alla maggioranza sulla possibile assegnazione della poltrona di presidente del consiglio comunale a Francesco Aloia (IdM) ha provocato più di un mugugno in seno alla maggioranza questo perché la poltrona, in attesa di essere liberata, fa gola a molti soprattutto a Giovanni Politano che, seppur vero abbia votato in direzione diversa rispetto a l’indicazione del sindaco Perrotta, ha votato a sinistra (Felice D’Alessandro). Se si dovesse andare in questa direzione (Politano) risulterebbe evidente che Francesco Aloia, Josè Grupillo e Ivan Ollio sarebbero destinati a pagare il prezzo della loro scelta ossia aver sostenuto candidati consiglieri regionali schierati con Jole Santelli (centrodestra). La situazione nelle ultime ore sembrerebbe tutt’altro che rasserenatasi. Sempre da ambienti vicino alla maggioranza trapelano rumors che sostengono che ieri vi sia stato un incontro tra Ollio e il sindaco Perrotta all’interno del quale lo stesso primo cittadino sembrerebbe non essere apparso particolarmente dolce con il suo ex fidato consigliere comunale. Perrotta avrebbe messo le cose in chiaro e avrebbe confermato che la presidenza del consiglio comunale sarebbe andata a forza politica diversa dall’IdM che tra l’altro non ha alcun rappresentate in seno al consiglio regionale visto che Rosalbino Cerra non è riuscito nell’impresa della sua elezione. Perrotta, al contrario, forte del risultato acquisito nell’ultima tornata elettorale del 26 gennaio scorso adesso alza la voce anche se il suo mandato da sindaco dipende, oggi forse più che ieri, dalla volontà del PD che ha ben tre consiglieri comunali. Ma tornando alla questione presidenza del consiglio comunale. Se Aloia e Ollio non sono di gradimento per il sindaco a rimanere in gioco sono Grupillo e Politano. Tra i due quello più gradito al primo cittadino è sicuramente il secondo. Tuttavia se si dovesse andare verso questa direzione si aprirebbe un problema di surplus di deleghe ed incarichi a favore del PSI. I socialisti, infatti, in caso di elezione di Politano a presidente del consiglio comunale, deterrebbero la poltrona di sindaco (Roberto Perrotta), quella di presidente del consiglio (Giovanni Politano), di un assessorato (Marianna Saragò) e se vogliamo quella di vice sindaco (Tonino Cassano) che è una chiarissima espressione del primo cittadino. Uno sbilanciamento di forze che potrebbe non essere presa bene dal resto della maggioranza. Questa fase confusa però potrebbe avere un suo perché. Risulta strano che il PD che ha tre consiglieri comunali a suo appannaggio, ed oggi anche un consigliere regionale, possa soccombere in questa disputa. Il Pd approfittando di questi appetiti potrebbe mettere a tacere tutti decidendo di detenere la carica di presidente del consiglio che potrebbe andare ad una delle due consigliere comunali democrat (Sciammarella o Donato).

E gli equilibri? Non sembrerebbero subire particolari sconvolgimenti perché come abbiamo ricordato in altre occasioni Perrotta può contare nel pieno sostegno di Maria Pia Serranò passata tra le fila della maggioranza. Non dovrebbero esserci problemi a questo punto nemmeno per il sostegno di Francesco Aloia al quale potrebbe essergli contestato il fatto che l’IdM, pur risultata ultima forza (in termini numerici elettorali alle amministrative del 2017), abbia detenuto per ben due anni e mezzo la poltrona di un assessorato (De Cesare) che oggi pare essere destinatario di incarichi legali. Quindi il sindaco considera quella con Italia del Meridione una partita chiusa. Bisognerà capire, in caso di detenzione da parte del PD della poltrona di presidente del consiglio comunale, la reazione di Giovanni Politano che a quel punto potrebbe chiedere la sostituzione del suo assessore di riferimento, Marianna Saragò anche se l’ipotesi appare piuttosto remota. Inoltre, la Saragò è l’unica rappresentanza femminile in seno alla giunta Perrotta che già così come è composta non rispetta la quota del 30% riservato, in termini di legge, alle donne. La situazione si evolve di giorno in giorno. Vedremo come andrà a finire.