Migranti Amantea – Cesareo: “La sistemazione nel centro città non ha alcun senso”
Per il direttore sanitario dell’ospedale del tirreno la scelta di allocare 13 malati covid nel centro di Amantea è stata infelice
CETRARO – Cinquanta migranti, ventotto con Covid-19, tredici inviati in uno stabile ad Amantea, protesta degli Amanteani e blocco della SS18, interventi di politici. Può essere riassunta, finora, così la situazione che sta mettendo in apprensione una intera cittadina, quella di Amantea, per effetto della allocazione da parte della prefettura di tredici migranti affetti da Covid in pieno centro cittadino. Una situazione che come ha definito il presidente Jole Santelli è esplosiva. Ma su quanto sta accadendo è intervenuto anche il direttore sanitario dello Spoke Paola-Cetraro, Vincenzo Cesareo che ha voluto rilasciare questa dichiarazione
“Guardando quanto sta accadendo ad Amantea mi è tornata in mente la canzone di Vasco Rossi “Un senso”. Infatti che senso ha avuto l’iniziativa del prefetto di allocare poveri cristi ammalati di Covid-19 e di Scabbia in un misero appartamento nel cuore di Amantea senza garantire loro un minimo di assistenza visto che il pullman che li ha depositato scortato dalla polizia li ha abbandonati? Non sarebbe forse stato meglio organizzare la sistemazione dei malcapitati in tende attrezzate della Pritezione civile in luoghi lontani dal centro abitato oppure in strutture ospedaliere già predisposte per il trattamento di tali pazienti in modo da non generare gratuitamente allarme sociale? Che senso ha mantenere in piedi istituzioni obsolete quali le prefetture? Tutto questo “un senso non ce l’ha”, se non quello di qualificare i calabresi come figli di un Dio minore“.