TRA TORANO E MOTTAFOLLONE LA REGIONE FACCIA PREVALERE LA SAGACIA.

Il capogruppo DP in consiglio regionale formula la sua proposta al presidente della giunta regionale per gestire i casi Torano e Mottafollona

CETRARO – “In seguito a ciò che emerge dagli organi di stampa circa l’eventuale trasferimento di pazienti NO-COVID, dalla struttura RSA di Torano Castello presso la struttura San Francesco di Mottafollone,  si evidenzia come tale decisione sia alquanto rischiosa per i pazienti stessi e per tutta la popolazione della Valle dell’Esaro”.

Inizia così una nota stampa del capogruppo DP in seno al consiglio regionale, Giuseppe Aieta, che parla dei casi di Torano e Mottafollona, legati alla infezione da Covid19.

Giuseppe Aieta – Capogruppo DP consiglio regionale Calabria

“Gli ospiti di Villa Torano – commenta Aieta – come si apprende, sono stati sottoposti ad un primo tampone risultato positivo; il successivo tampone, effettuato il giorno dopo, ribaltava l’esito risultando positivo solo per una decina di persone.
Ad oggi, pertanto, come si può esser certi che il secondo tampone sia quello diagnostico?
I tempi intercorsi tra il primo e secondo tampone sono quelli previsti dalla Comunità Scientifica?”

LA PROPOSTA

Aieta formula così la sua proposta alla Regione Calabria

Allo stato attuale per la sicurezza dei pazienti stessi, dei loro parenti e della comunità della Valle dell’Esaro, la decisione più idonea sarebbe quella di ospitare i pazienti presso una struttura all’interno del territorio di Torano Catello, sottoposto ad Ordinanza Regionale di chiusura dalla data del 14/4/2020,  così come paventato inizialmente.  Ciò consentirebbe di seguire, inoltre, protocolli che prevedono il periodo di quarantena per tutti coloro abbiano avuto contatti con persone affette da Coronavirus o risultate positive almeno ad un tampone, con assistenza di personale specificatamente dedicato. Si eviterebbe, inoltre, il contatto con altre persone creando un possibile ulteriore focolaio. Si comprende, pertanto, la diffusa preoccupazione tra i cittadini di Mottafollone alimentata, tra l’altro, dall’incertezza sulle notizie in possesso dell’opinione pubblica su cui il Dipartimento Salute della Regione ha il dovere di intervenire facendo luce su quanto accaduto”.