Perrotta rimane senza maggioranza. Bocciati i punti all’ordine del giorno

Certificata l’assenza dei numeri per governare. Gli oppositori del sindaco contano su otto voti. Politano e Mirafiori si astengono e il sindaco rimane con sei voti insufficienti per approvare i punti all’ordine del giorno

PAOLA – Dopo il rinvio alla seconda convocazione, il consiglio comunale boccia i punti all’ordine del giorno e rinvia la votazione del presidente del collegio dei revisori dei conti. Perrotta nella seduta di ieri non ha avuto i numeri per approvare quanto ascritto nell’ordine del giorno per effetto della votazione contraria di minoranza (5 consiglieri comunali) e del Pd (3 consiglieri comunali) e per l’astensione di Giovanni Politano e Stefania Mirafiori che hanno lasciato il sindaco con solo sei voti che non sono serviti a portare in porto la seduta consiliare. È la prima volta in assoluto che Perrotta si trova numericamente sotto con i voti e senza una maggioranza a sostegno anche se nelle passate assemblee l’assenza di alcuni consiglieri comunali lo avevano salvato da ciò che ieri invece si è materializzato impietosamente. Non passano dunque, le variazioni di bilancio; il “Piano di rientro del debito conferimento rifiuti per gli anni 2016-2017”; la variazione di bilancio e soprattutto la votazione del nuovo “Presidente del collegio dei revisori dei conti” rinviata a data da destinarsi. La dissidenza del PD, ha fatto sì che il sindaco in carica non abbia più i numeri in consiglio comunale. Tuttavia mentre da una parte non ci sono i numeri per approvare i punti all’ordine del giorno, dall’altra mancano (statuto e regolamento alla mano) i numeri per una sfiducia la cui mozione necessita di sette  firme per essere proposta e di nove per essere votata favorevolmente in aula. Alcuni consiglieri comunali ritengono, per ragioni politiche e di strategie diverse in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, di non sfiduciare Perrotta il quale da canto suo ha già detto in più di una occasione di voler rimanere al suo posto per “senso di responsabilità”, soprattutto in una situazione emergenziale come quella legata al covid, fino al sopraggiungere di una improbabile sfiducia. Quali effetti avrà sulla vita amministrativa (mancano sei mesi alle nuove elezioni) questo nuovo stato di cose? Lo scopriremo da domani in poi.