Libera: c’era da aspettarsi una reazione della criminalità organizzata

Nessuno poteva immaginare che fosse così immediata e grave

CETRARO – L’attentato al maresciallo dei carabinieri di Cetraro, consumato con colpi di pistola sparati sull’auto è una reazione al colpo inflitto alla criminalità locale nei giorni scorsi da magistratura e forze dell’ordine? Secondo don Ennio Stamile e i componenti della associazione “Libera” è proprio così. In un comunicato stampa si legge: “C’era da aspettarselo! Soprattutto dopo gli ultimi arresti avvenuti nei giorni scorsi a Cetraro, che una qualche reazione ci sarebbe stata. Certo, nessuno poteva immaginare che fosse così immediata e grave: almeno cinque colpi di pistola indirizzati alla macchina del maresciallo neo comandante della stazione dei CC di Cetraro. Un episodio che ci riporta indietro a circa tre lustri orsono, quando veniva presa nuovamente di mira un’auto dei CC di Cetraro a colpi di AK47. Ora assisteremo alle solite scolorite dichiarazioni di solidarietà dalle quali non emerge mai la parola ‘ndrangheta, che per alcuni è tabù, a tal punto che non può essere pronunciata, semplicemente perché a Cetraro non esiste. Un attacco di una gravità assoluta soprattutto perché rivolta verso le Forze dell’Ordine che da diversi anni stanno svolgendo un lavoro costante e continuo, per fronteggiare il fenomeno dello spaccio di droga. Per di più alle 19,30, con i negozi aperti e gente per strada. Un attentato alle istituzioni, quindi allo Stato democratico, perpetrato da chi preferisce la violenza, l’illegalità, il sopruso. Come Presidio Libera stiamo a fianco delle Forze dell’Ordine ed auspichiamo che questo attentato scuota le coscienze, a volte “distratte” delle realtà associative, culturali, politiche e religiose. Abbiamo bisogno di metterci la faccia, anche attraverso i social troppo spesso utilizzati solo per stare alla finestra per vedere cosa accade. Desolante l’assenza di tutte le realtà citate alla consegna dell’Hotel La Perla. Non si risolve il problema della Locale di ‘ndrangheta presente sul nostro territorio, facendo finta che non esista o peggio ancora ridimensionando gli eventi criminali “ai soliti quattro delinquenti”. Occorre un sussulto di coscienza, che porti ciascun libero ed onesto cittadino e l’intera società civile a prendere le distanze con atti concreti. Per questo invitiamo a prendere parte al sit-in di solidarietà nei confronti dell’ Arma dei Carabinieri domani domenica 14 marzo ore 12,00 presso la Piazza della Solidarietà Veneto Trentina”.

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