La Riapertura in Calabria diventa centro del dibattito televisivo

La politica si divide con il PD contrario alla decisione assunta in Calabria sui bar e ristoranti

MILANO – Rimane dibattuta la decisione della presidente della regione Calabria, Jole Santelli che ha consentito la riapertura di bar e ristoranti con possibilità di svolgere la loro attività all’aperto. Una decisione che ha diviso l’opinione pubblica e soprattutto la politica in favorevoli e contrari alimentando uno sconto istituzionale tra Governo Nazionale e Regione Calabria, con il primo che diffida la regione a ritirare il provvedimento. Un dibattito che si è spostato anche nei maggiori programmi televisivi nazionali. Ieri ospiti del programma di Rete4 “Dritto e Rovescio” sono stati il presidente della Calabria, l’on. Romano (PD) e il giornalista Belpietro. Posizioni diverse tra l’esponente piddino e la Santelli con il primo che ha chiesto al presidente di regione di non anticipare i tempi rispetto a quanto stabilito dal governo “come abbiamo sostenuto noi del PD. Dobbiamo evitare di creare repubbliche Autonome”.

Dura la replica di Jole Santelli: Dunque dovremmo riaprire quando lo stabilisce il PD? La realtà è un’altra – ha sottolineato la Santelli – io ho aperto bar e ristoranti con rigidissimi criteri da rispettare in termini di sicurezza e distanziamento perché prima di me lo ha stabilito il governo nell’ultimo DPCM basta leggere il decreto di Conte“. Sulle stesse posizioni del presidente della giunta regionale calabrese è apparso Belpietro. Il giornalista ha sottolineato: “Non vedo perché la Calabria dove i contagi non sono come la Lombardia, non possa prevedere una riapertura di attività commerciali senza pensare che si sia in disaccordo con il governo“. Ma il problema per la Santelli è legato al contagio. “Noi abbiamo soltanto contagi di ritorno e non autoctoni – ha sottolineato il presidente della Calabria – e il governo ha permesso in modo sconsiderato due ondate di rientri dalle zone rosse della Lombardia in Calabria. Questo ha determinato il diffondersi del contagio in regione che abbiamo dovuto fronteggiare con grandi difficoltà e senza aiuti governativi“.
Intanto si registra un “tutto pieno” sui treni di lunga percorrenza dalla Lombardia alla Calabria nella giornata di lunedì 4 maggio. Un ulteriore problema che è consentito dal nuovo DPCM del 26 aprile a cui la Calabria ha dovuto far fronte con una nuova ordinanza emanata ieri che prevede regole rigidissime tra le quali tamponi di controllo, misurazione della temperatura e registrazione sui siti istituzionali e rientro ai soli calabresi residenti.

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