La Commemorazione dei defunti. Come nasce questa tradizione
La nascita di questa festa si perde tra tradizione e leggenda
La commemorazione di tutti i defunti è una ricorrenza della Chiesa celebrata il 2 novembre di ogni anno, il giorno successivo alla solennità di Tutti i Santi. La ricorrenza è preceduta da un tempo di preparazione e preghiera in suffragio dei defunti della durata di nove giorni. Questo periodo è chiamato novena dei morti e inizia il giorno 24 ottobre. Il colore liturgico di questa commemorazione è il nero, che può essere sostituito con il viola, usato anche nei funerali. Com’è nata questa celebrazione? Cosa si fa durante il Giorno dei morti? Ecco tutte le risposte e a questa domanda e altre curiosità.
Com’è nata questa festa?
La nascita di questa festa si perde tra la storia e la leggenda. L’idea di commemorare i defunti nasce su ispirazione di un rito bizantino che celebrava infatti tutti i morti in un periodo compreso tra la fine di gennaio e il mese di febbraio. Precisamente il sabato prima della domenica Sessagesima, ovvero all’incirca sessanta giorni prima della Pasqua. Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all’abate benedettino Sant’Odilone di Cluny nel 998. Il frate stabilì che le campane dell’abbazia di Cluny nella regione storica della Borgogna, in Francia, fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri del 1º novembre. Successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa cattolica. Ufficialmente la festività è stata fissata a partire dal XIV secolo. Naturalmente la tradizione di ricordare e celebrare i morti ha origini ancora più antiche che rimandano alle tradizione delle religioni pagane.
La commemorazione dei defunti in Italia
In Italia è consuetudine, nel giorno della commemorazione dei defunti, visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori e lumini sulle tombe dei propri cari. A Perugia si preparano alcuni dolcetti chiamati “le fave dei morti”. In Sicilia durante la notte di Ognissanti la credenza vuole che i defunti della famiglia lascino dei regali per i bambini, tra cui dei dolcetti caratteristici detti “ossa dei morti”. Nella provincia di Massa Carrara la giornata è l’occasione giusta, secondo la tradizione, per distribuire cibo ai più bisognosi.
Nella zona del monte Argentario era tradizione cucire delle grandi tasche sulla parte anteriore dei vestiti dei bambini orfani, affinché ognuno potesse metterci qualcosa in offerta. Infine, in Abruzzo per tradizione si scavano e intagliano le zucche, al cui interno viene messa una candela.
Fonte: urbanpost.it