Terapia Intensiva Paola – Emerge la data (informale) di fine lavori

Qualora rispettata tale data, l’attenzione dovrà necessariamente spostarsi sull’assunzione di anestesisti e sull’acquisto dei macchinari necessari per il suo funzionamento

PAOLA – Mentre ormai si va verso la “Fase 3” con la Calabria rientrante nelle regioni a basso rischio di contagio da Covid 19, con un RO pari a 0,5, registriamo diverse sollecitazioni da parte di nostri lettori che ci chiedono a che punto siano i lavori del reparto di terapia intensiva nell’ospedale di Paola.
Ci verrebbe da dire: bella domanda! Al di là del tono deluso e anche un po’ “inca… volato” di chi ci sollecita a indagare sull’avanzamento dei lavori (che capiamo visto che da più parti e da mesi ormai che si è più volte annunciato l’imminente consegna di un reparto efficiente e pronto all’utilizzo), ci siamo messi in moto ancora una volta per capire come stiano effettivamente le cose. Lo abbiamo fatto con la massima serenità e allo scopo di sollecitare ancora una volta coloro che avrebbero il dovere di dare risposte concrete. La prima cosa che dobbiamo dire è che, nonostante le nostre sollecitazioni e quelle provenienti da altri siti web, finalizzati a conoscere la data di fine lavori (che dal mese di marzo sembrava imminente ma alla fine sono passati quasi tre mesi), di questa ufficialmente non ne esiste traccia, o meglio nessuno l’ha comunicata ai fini della trasparenza.
Allora ci siamo attivati e LA NOTIZIA VE LA DIAMO NOI.  Finalmente abbiamo avuto, per le vie brevi ed in modo informale la “news” che con ogni probabilità, salvo intoppi dell’ultima ora (cosi ci è stato riferito), i lavori termineranno, e il reparto verrà consegnato, il 31 maggio prossimo.
Anche se in modo informale, e questo è gia molto strano perché la data di fine lavori di un’opera pubblica dovrebbe essere nota a tutti, abbiamo quantomeno una data di ultimazione.


Per fortuna il reparto di terapia intensiva di Paola, ancora non completato, non è servito in supporto alla emergenza covid, e non servirà a questo scopo visto che pian piano stiamo uscendo da questo dramma generale. Oggi registriamo un progressivo svuotamento delle terapie intensive in tutta Italia, e se guardiamo anche vicino a noi, anche il reparto di pneumologia covid di Cetraro ha chiuso i battenti. A Cetraro rimaranno comunque i sei posti di terapia intensiva in piú (complessivamente 12) che saranno usati per esigenze diverse dal covid19.
Acclarato che i lavori termineranno il 31 maggio, a questo punto l’attenzione dovrà necessariamente spostarsi su due altri aspetti non marginali.
Il primo: attrezzare la rianimazione con la strumentazione idonea. Stiamo parlando di macchinari complessi dal costo elevato e non di semplici respiratori o ventilatori polmonari portatili del tutto inutili per un reparto simile.
Il secondo: provvedere ad assumere nuovi anestesisti (medici specializzati per questi reparti), in supporto ai pochi che ci sono, che lavorino all’interno nel nuova U.O. di terapia intensiva di Paola. Il numero esiguo di questi medici nello spoke Paola-Cetraro è risaputo da piú tempo.
Quindi mezzi e uomini che allo stato attuale mancano e che risultano imprescindibili per l’attivazione e il funzionamento di questo reparto. Senza queste due risorse, materiali ed umane, il reparto rischierebbe di rimanere inutilizzato con risorse economiche gettate al vento.
Su questi due elementi imprescindibili la politica dovrebbe a questo punto concentrare l’attenzione per vedere attivato un nuovo servizio alla collettività senza aspettare ulteriori mesi (sperando che non siano anni).
Dotto ciò, vedremo se si rispetterà la data (anche se informale) del 31 maggio 2020 e se si provvederà a artrezzare con uomini e mezzi il reparto per metterlo in funzione. Incrociamo le dita.