Spoke Paola-Cetraro, Cesareo commenta la querela di Perrotta

Il direttore dello spoke appresa la notizia ha commentato: “non ho tempo da dedicarmi alle querele ma ne vedremo delle belle”

PAOLA – In epoca di Coronovirus, con la Calabria in piena emergenza, si registra il reiterarsi del dualismo tra i presidi ospedalieri di Paola e Cetraro. Entrambi i nosocomi, come la stragrande maggioranza di quelli calabresi sono completamente inadeguati a svolgere la propria funzione, quella di offrire una sanità capace di garantire in modo pieno e sicuro il diritto alla salute ai calabresi. Lo ha detto chiaramente il presidente della regione Calabria, Jole Santelli, che in più occasioni che ha parlato di inadeguatezza degli ospedali diroccati da tagli al sistema sanitario che ne hanno compromesso il funzionamento a causa di scarsità numerica di medici e infermieri ma anche di strumentazione adeguata per le diagnosi e gli interventi. Uno scenario apocalittico e avvilente che però non sembra, proprio in questo particolare e delicato momento, essere sfruttato come punto d’incontro sul territorio per ripartire uniti e magari far cambiare le cose in termini di riorganizzazione della rete ospedaliera in Calabria. L’esigenza ormai manifesta è quella di avere in Calabria più presidi ospedalieri e tutti funzionanti e operanti sia sotto l’aspetto medico che in quello chirurgico passando dalla specializzazione dei reparti. Una rete ospedaliera così concepita che venga messa in rete e quindi condivisa su scala provinciale e regionale.

I FATTI

Ma tornando alla notizia con cui abbiamo aperto, oggi sulla stampa cartacea è balzata alla cronaca la querela che il sindaco di Paola, Roberto Perrotta, avrebbe già depositato presso il comando dei carabinieri di Paola, contro il direttore sanitario dello spoke Paola-Cetraro, Vincenzo Cesareo. Il tutto nasce da una riunione di qualche giorno fa a cui parteciparono, oltre a Perrotta e Cesareo, anche il sindaco di Cetraro, Angelo Aita e i consiglieri regionali Giuseppe Aieta, Carlo Guccione, Pier Luigi Caputo e Giuseppe Graziano oltre al Commissario Asp Zuccatelli. In quella occasione Cesareo avanzò delle tesi secondo cui il decreto n.64 sarebbe inattuabile, cosa ribadita in una recente intervista rilasciataci in esclusiva (LEGGI QUA). Le tesi di Cesareo sono basate sul fatto che l’ospedale paolano non sarebbe adeguato, dal punto di vista strutturale per essere potenziato o riqualificato secondo il suddetto decreto. Secondo Cesareo “i punti carenti per la DEA sono la mancanza dello spazio adeguato per l’elisoccorso, mancanza di adeguate vie d’accesso, l’insediamento dell’ospedale su di una faglia sismica ecc”. Cose espresse proprio nella succitata riunione. Dichiarazioni queste che hanno mandato su tutte le furie il sindaco di Paola, Roberto Perrotta che proprio in quella occasione aveva preannunciato una querela nei confronti del direttore dello Spoke ospedaliero. Denuncia che sembrerebbe concretizzatasi venerdì scorso.

IL COMMENTO DI VINCENZO CESAREO

Appresa questa notizia Cesareo ci ha contattati per commentare questa presa di posizione del sindaco di Paola. Il direttore dello spoke si è così espresso: “Non ho il tempo ora di dedicarmi a querele ridicole visto che il mio tempo è dedicato completamente ad affrontare una pandemia grave e pericolosa per la salute di tutti noi.
Me ne occuperò spero presto e credo che la città di Paola dovrà “ringraziare” il suo sindaco per una iniziativa priva di qualsiasi fondamento. Come sarà possibile chiederò al Procuratore della Repubblica di essere sentito e ne vedremo delle belle!”

Si attendono sviluppi sulla vicenda anche se in questa fase emergenziale si attende nel medio periodo la rivisitazione dell’intera rete ospedaliera e nell’immediatezza l’allestimento dei posti letto previsti nel piano emergenziale varato dalla Regione Calabria per affrontare l’epidemia/pandemia da COVID19.