Coronavirus Tirreno Cosentino – Il direttore dello Spoke Paola-Cetraro risponde alle nostre domande

Cesareo ha risposto alle nostre domande che fotografano l’attuale situazione negli ospedali di Paola e Cetraro nel fronteggiare il Coronavirus

PAOLA – L’emergenza Coronavirus ormai è un problema che riguarda non solo la Calabria ma anche il Tirreno cosentino che ormai comincia a registrare casi positivi aumentando l’ansia e la paura delle persone. In questi casi è d’obbligo il rispetto delle regole e quanto indicato dalle autorità governative e sanitarie. La Calabria è nella fase di attuazione del piano emergenziale con il varo di nuovi posti (400) di terapia intensiva e sub intensiva distribuita su molto presidi ospedalieri calabresi tra i quali quelli di Paola e quello di Cetraro. A tal proposito abbiamo contattato il direttore dello Spoke ospedaliero Paola-Cetraro, Vincenzo Cesareo che ha risposto ad alcune nostre domande dirette a capire come stanno effettivamente le cose.

– Innanzitutto le chiedo come è il livello di emergenza nello Spoke Paola-Cetraro visto che sono in crescita anche casi sul tirreno
Il livello di emergenza sta crescendo anche se esistono obiettivi ostacoli.
– La presidente Santelli ha previsto 400 nuovi posti di terapia intensiva e sub intensiva per gli ospedali calabresi tra i quali Paola e Cetraro. Le due strutture hanno gli spazi adeguati per poter accogliere questi nuovi posti?
La presidente della Giunta regionale ha previsto effettivamente per la Calabria 400 nuovi posti di terapia intensiva e sub intensiva. Bisogna fare una riflessione. Quanti se ne possono attivare nello Spoke in urgenza? E cosa si intende per urgenza. Infatti se per urgenza significa che non si debbano eseguire lavori strutturali che fanno perdere tempo e di tempo non credo ce ne sia molto a disposizione.
– Quanti se ne possono attivare concretamente in ciascuno dei due presidi?
Se ne possono attivare n. 3 nella Rianimazione di Cetraro dove ce ne sono già 6; n. 9 nelle ex sale operatorie di Cetraro e n. 4 nell’ex UTIC di Cetraro, dove non debbono essere eseguiti lavori strutturali e dove possono essere attivati in poche ore, in ambienti con ascensori dedicati, percorsi dedicati, ed accessi autonomi. Per Paola si potrebbe pensare a forme di investimento per il futuro.
Lei ha denunciato più volte la mancanza di dispositivi protettivi per mecidi e personale infermieristico. È cambiato qualcosa allo stato attuale?
A riguardo dei DPI (dispositivi protezione individuali) per il personale impegnato, la penuria sta per finire, visto che il Commissario Zuccatelli ne ha prontamente pianificato l’acquisto e credo arrivino entro il 16 marzo.


– Di quanti medici e infermieri in più secondo lei avrebbe bisogno lo spoke Paola-Cetraro per gestire l’emergenza che è solo agli inizi?
Allo stato, per poter attivare i summenzionati posti di terapia intensiva e sub intensiva, con la sospensione delle attività ambulatoriali non urgenti, servirebbero ulteriori n. 9 anestesisti, nessun infermiere e solo 6 OSS.
– Noi riteniamo da più tempo che la divisione in area medica e chirurgica della rete ospedaliera è sbagliata e l’impreparazione che stiamo registrando difronte al Covid19 ne è una testimonianza. Non pensa che forse sarebbe ora di invertire la rotta e dotare gli ospedali sia di competenze mediche e chirurgiche e magari specializzare mettendoli in rete tra loro?
A mio modesto avviso, ritengo che il decreto 64 sia irrealizzabile così come concepito e non aiuta, in una fase come quella attuale, ad andare incontro ed a combattere la realtà che stiamo vivendo. Le competenze sia mediche che chirurgiche ci sono e sono solide, andrebbero sostenute e rimpinguate con il necessario personale, visto che da ormai 10 anni non si sono assunti medici, infermieri ed oss nella giusta misura. Sono state avanzate le richieste di questi professionisti da parte del Commissario Zuccatelli e spero proprio che le esigenze verranno soddisfatte, visto che ora al governo della Regione è cambiato tutto ad iniziare dalla sensibilità.

– Fermo restando la loro professionalità, ritiene che spoke Paola-Cetraro abbia il personale medico giusto per affrontare questa emergenza?
Se quanto necessario in termini di professionalità verrà soddisfatto, avremo la possibilità reale di fronteggiare il periodo acuto con certezze maggiori, ben sapendo quanto sia difficile reperire personale adeguato visto il numero esiguo dei posti di specializzazione messi a disposizione dall’Università. Sono testimone degli sforzi che sta producendo il commissario Zuccatelli in tal senso ed ognuno di noi ha il dovere di cercare di individuare il personale specialista da arruolare.
– Quale consiglio/appello vuole lanciare ai cittadini del tirreno in materia di prevenzione e comportamento difronte al Covid19?
Seguire scrupolosamente le raccomandazioni stabilite nei decreti e nella campagna che il governo ha inteso affidare ai media. Un piccolo suggerimento ai cittadini sento di farlo: bisogna tenere il palato umido il più possibile ed al mattino inspirare profondamente trattenendo il respiro per almeno 10 secondi e poi respirare normalmente. Se durante i 10 secondi non si avvertono colpi di tosse, non è una diagnosi di certezza, ma si dovrebbe essere nelle condizioni di poter stare tranquilli. Sono convinto che insieme ce la faremo!