Regionali, attendendo l’Umbria il Pd si proietta verso il baratro

Oliverio e i suoi intanto preparano la scissione dal partito

Stefano Graziano e Mario Oliverio

CATANZARO – Non sembrano esserci margini per ricucire tra la base piddina che fa capo al presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, e i vertici romani del PD. Zingaretti, ODDATI, Graziano e compagnia cantando non sembrano voler ritornare sui propri passi considerando la candidatura del governatore della Calabria superata. Eppure Oliverio aveva teso la mano ai suoi compagni di partito, ma nulla sembra smuovere il segretario nazionale e il commissario regionale del PD. Così Oliverio, che non è uno che si tira indietro difronte le sfide, capita l’antifona, ha convocato i tavoli tematici, che sono ben sette che stanno ultimando il suo programma elettorale. Dunque il presidente va avanti e prepara la scissione con il PD. Una piccola Leopolda che si sta per consumare anche in Calabria. Così Zingaretti nel giro di due mesi mette a segno una doppietta storica, quella targata Renzi e quella targata Oliverio. Ed a proposito di Renzi e Oliverio. Lo avevamo annunciato in un articolo (leggi qua) qualche giorno fa, il leader di Italia Viva potrebbe essere attratto proprio dal governatore Calabrese. Renzi che aveva annunciato il suo disinteresse a fare liste in Calabria (nessuno ci aveva creduto se non il solito Zingaretti e GRAZIANO, in compagnia di Oddatti) adesso sembra averci ripensato. Eppure non ci voleva tanto a capire che in un modo o in un altro Renzi e i suoi si sarebbero voluti misurare, in un modo (liste autonome) o in un altro (con candidati inserite in alcune liste). E adesso? Niente! Zingaretti pensa al test di domani in Umbria considerata la madre di tutti i test di un accordo stabile nei territori con il M5S. Ma la domanda è: ma se il test dovesse andare male? Ci sarebbe un effetto domino devastante. Sarebbe stato più saggio valutare una alleanza con il M5S sgancia dolo da discorsi legati ad altri territori. Le realtà sono diverse. Lo dimostra il fatto che PD-M5S non hanno avuto alcuna difficoltà in Umbria (anzi una piccola resistenza) cosa che in Calabria non è neppure immaginabile. La base pentastellata e i deputati grillini calabresi si sono espressi contro ad una alleanza con il PD. E Zingaretti cosa fa? Si comporta da innamorato isterico inseguendo DI Maio magari portando alla distruzione il suo partito nella nostra regione. Intanto dalla Calabria giungono parole non propriamente dolci nei confronti del PD nazionale. A parlare è Guglielmelli, segretario provinciale del PD in provincia di Cosenza che parla di “Metodi Staliniani” da parte del commissario del PD calabrese. Una dichiarazione che mette a nudo una frattura che sembra insanabile. Attendiamo a questo punto gli eventi. Vedremo cosa succederà in Umbria, vedremo cosa vorrà fare Renzi sapendo già quello che vorrà fare Oliverio, ricandidarsi alla presidenza della regione.