La relazione di Capristo boccia la terapia intensiva nel P.O. di Paola. Posti solo in via emergenziale e transitoria

Il dirigente dell’Ingegneria Clinica in data 20 marzo ha inviato una relazione dettagliata sul 5° Piano del P.O. di Paola, giudicandolo inadeguato all’accoglimento del reparto di terapia intesiva/rianimazione

ROMA – Il programma di Rai Tre, Report, andato in onda ieri sera, ha messo a nudo una situazione drammatica della rete ospedaliera calabrese. Una situazione che non risale ad oggi, ma con essa dobbiamo fare i conti per combattere l’emergenza Covid19. La Santelli in più di una occasione ha lanciato gridi d’allarme che hanno fotografato una situazione da brividi. Il servizio giornalistico televisivo ne ha svelato altri forse ad oggi sconosciuti. Ad una precisa domanda della giornalista: si parla che molti ospedali calabresi non abbiano neppure l’agibilità, il capo della Protezione Civile Calabrese, Pallaria ha affermato: “Si è vero, molti ospedali non sono neppure accatastati”. Una affermazione questa che rende ancor più drammatica e preoccupante l’intera vicenda. Tra gli ospedali visitati dai giornalisti di Report vi sono stati tra gli altri anche quelli di Castrovillari, Cetraro e Paola indicati come ospedali Covid da un atto del commissario Giuseppe Zuccatelli. Ma nel servizio si è intravisto anche un documento, in nostro possesso, che riguarda l’ospedale di Paola. Si tratta della relazione fatta dal Drigente della U.O. Ingegneria Clinica, Antonio Capristo, datata 20 marzo 2020 che reca come oggetto: “Relazione di U.O. di Terapia Intensiva/Rianimazione presso il P.O. di Paola. Relazione” ricevuta da Zuccatelli in data 25 marzo.

Ebbene suddetta relazione parte dalla disamina dei requisiti minimi strutturali che deve possedere un presidio ospedaliero per poter ospitare la terapia intensiva e la rianimazione. Tra questi:

Reparti Open Space; 20mq per posti singoli di degenza e di 15 mq per degenze multiple, con una distanza minima tra i due letti di 2,5 metri; presenza di area dedicata alla decontaminazione, detrsione, disinfenzione dei presidi medici riutilizzabili , attrezzature/materiali; etanti altri. A questi vanno associati i requisiti minimi impiantistici quali:

impianti di condizionamento ambietale; dispositivi di segnalazione guasti; impianti gas medicinali; la necessità che ogni posto letto sia: accessibile a 360°, mobile articolato; bocchette gas medicinali con ossigeno, voto e aria compressa e diverse altre prescrizioni. Inoltre, il relatore, Antonio Capristo, inserisce una serie di requisiti minimi tecnologici tra essi si legge: respiratori automatici dotati dotati anche di allarme di deconnesione del paziente; lampada scialtica; fibrobroncoscopio; aspiratori per broncoaspiarzione e così via. A questi vanno aggiunti tutta una serie di requisiti minimi organizzativi.

Fatta questa sommaria e succinta elencazione dei requisiti Antonio Capistro esamina l’area che gli è stata chiesta di esaminare e verificare nel possedimento di tutti i requisiti da lui stesso riportati nell’elenco della relazione. L’area è quella del 5° Piano – Lato Est- dell’ospedale paolano. A Tal proposito, una volta verificato il tutto il relatore scrive testualmente:


….gli approfondimenti NON CONSENTONO, nello specifico, che VALUTAZIONI NEGATIVE per la soluzione insediativa prospettata (terapia intensiva/rianimazione ndr) sia per la configurazione ed articolazione planovolumetrica dello spazio disponibile, che, evidentemente, per la sua esiguità, in ragione dei richiamati requisiti minimi da soddisfare, tanto che si può affermare che NON SUSSISTONO, nell’area considerata (5° piano lato est P.O. Paola ndr), le condizioni per programmare la realizzazione della richiamata unità, neanche in condizioni minime o con l’adozione di specifiche modalità operative”.
Una relazione che lascia sgomenti perché in questi giorni molti sono stati i bombardamenti mediatici che hanno annunciato più volte la realizzazione dei posti di terapia intensiva nell’ospedale di Paola, che in base a questa relazione non potranno essere realizzati se non in via emergenziale e transitoria. (4 posti). 

Eppure chi di dovere non poteva non sapere perché questa relazione è stata inviata: Al Commissario Straordinario; Alla direzione medica dello spoke Paola-Cetraro; Asp di Cosenza, ma anche per conoscenza al Sindaco di Paola. A questo punto viene da chiederci: come stanno effettivamente le cose? Forse sarebbe il caso di fare chiarezza senza lasciarsi andare a trionfalismi o a pessimismi. Esistono atti o relazioni che superano quella di Capristo? Se ve ne fossero sarebbe giusto e doveroso renderli noti. La situazione contingente e emergenziale lo impone e noi saremo lieti di ospitarli tra le nostre notizie.

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