È cosentino il primo donatore calabrese di plasma iperimmune

La siero terapia è boicottata dalla task force governativa ma è tenuta in considerazione dai medici in trincea negli ospedali covid

COSENZA – Lo stiamo dicendo da più tempo: la cura efficace contro il Coronavirus probabilmente c’è ma viene boicottata. In un nostro articolo ne abbiamo spiegato anche il perché (LEGGI QUA). Ma a quanto pare la teoria convince di più i medici di trincea che i professori della task Force governativa che più che essere impiegati sul campo sembrano essere utilizzati come volti mediatici per sostenere tesi che giorno dopo giorno sembrano essere sempre più deboli e incoerenti. Di questo, come annunciato ne parleremo con il prof. Giulio Tarro, ma nel frattempo registriamo il primo caso di donatore (nel centro sud Italia) di plasma iperimmune da parte di un cosentino guarito dal Coronavirus. Lo ricordiamo il plasma contenente gli anticorpi utili per sconfiggere il Covid19 potrà essere usato per trasfusioni su malati covid e ottenere effetti strabilianti come sta avvenendo a Mantova, Pavia e Campobasso.

Il primo donatore si chiama Simone Altomare che con un post sulla sua bacheca Facebook ha voluto condividere la sua esperienza. Ecco che cosa scrive:

Simone Altomare mentre dona il suo plasma iperimmune

Buonasera a tutti,
A distanza di quasi un mese dalla mia guarigione da questo maledettissimo COVID-19 che sta facendo strage in italia e nel mondo portandosi via giovani e meno giovani, oggi per me è stata una giornata molto intensa ed importante che vorrei condividere con tutti.
Partiamo dall’inizio, settimana scorsa sono stato contattato dal reparto di malattie infettive di cosenza dove io stesso sono stato ricoverato fino al 29 marzo. Durante la telefonata mi veniva chiesto se ero favorevole ad effettuare delle analisi di controllo per verificare tutti i miei valori e soprattutto la questione anticorpi creati in riferimento al “maledetto”, la mia risposta è stata subito un secco SI.


Bene, a distanza di qualche giorno venivo informato, “ringraziando dio”, che era tutto rientrato nella norma, che ero compatibile per la donazione del mio plasma e mi veniva chiesto se ero favorevole. Ed ecco arrivato il mio secondo e secco SI.
Ecco, per chi non lo sapesse, la plasmaferesi è una procedura fondamentale in quanto consente lo sviluppo di numerosi farmaci noti come farmaci plasmaderivati ed è importante proprio perché, consentendo l’estrazione di determinate sostanze, permette la produzione di cure e terapie per tutti quei pazienti che soffrono di patologie quali anche infezioni batteriche o virali.
Mentre ero li sdraiato sul lettino, il primario mi diceva che in tutto il centrosud ero il primo ad effettuare questa donazione per combattere il “maledetto”.
Dopo tutto ciò, io in primis spero che il mio plasma possa essere conservato in eterno, con la speranza che mai nessuno a causa di questo “maledetto” ne debba fare uso, ma allo stesso tempo vorrei dire a tutti quelli che come me sono riusciti a guarire, di rendersi disponibili a fare questa donazione perché chi decide di donare il plasma offre la possibilità di salvare molte vite e di aiutare chi non ha un’alternativa.
Uniti ne usciremo

Giornata di colloqui di lavoro per i giovani di “Insieme Creiamo il futuro”

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