REGIONE CALABRIA – Stop a comunicazioni diverse da quelle ufficiali

La Santelli imbavaglia le Asp e indirettamente chiede senso di responsabilità a tutti in ambito di comunicazione

CATANZARO – Oltre al Coronavirus la regione si ritrova nelle mani la patata bollente della comunicazione. Anche qui sorge un problema di confusione. Chi pubblica dati da una parte; Asp che ne comunicano altri per conto loro; rappresentanti istituzionali che non hanno meglio da fare che improvvisarsi giornalisti. Insomma una confusione tremenda. È chiaro che questa confusione, non è provocata dalla stampa, quella ufficiale, quella gestita dagli operatori iscritti all’odg Calabria (per restare in regione) ma da questa frenesia che ruota intorno alla corsa dell’apparire, abbia mandato su tutte le furie la presidente della regione Calabria, Jole Santelli che con una direttiva tenta di mettere un punto a quella che dovrà da oggi in poi essere la comunicazione ufficiale. La Santelli in sostanza chiude la bocca alle Asp ma indirettamente chiede serietà a tutti: agli operatori sanitari a chi riveste cariche istituzionali e così via. Come a dire su numeri e dati relativi al Coronavirus parla solo la Regione, inteso come dipartimento della Salute della Regione Calabria.

Ciò che si legge nella direttiva parla chiaro: “di evitare di fornire dati parziali o ulteriori informazioni sull’andamento dei contagi a soggetti diversi dal Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie“. Finalmente un punto fermo? Dipende. Questo punto fermo potrebbe essere importante soprattutto per la stampa, parliamo di quella accreditata, che tuttavia continuerà a svolgere il proprio dovere informativo anche al di fuori delle comunicazioni istituzionali tenendo aggiornati i cittadini che vogliono informarsi. Su questo non vi è alcun dubbio perché si continuerà ad informare mettendo in risalto anche su ciò che potrebbe “sfuggire” alla “comunicazione ufficiale”.

È bene ricordare che i giornalisti parlano con dati alla mano e facendo questo molte volte smentiscono o smascherano o sfatano dei miti. Ma adesso con la Santelli determinata a fare chiarezza sui canali di informazione ufficiale questa corsa ai dati sul Coronavirus dovrebbe cessare almeno è quello che si augura la Santelli. La speranza sorge dal senso di responsabilità che tutti i non addetti ai lavori dovrebbero avere. Resta tuttavia il diritto di dire, fare, contestare a chiunque ma è chiaro che ciò dovrà essere fatto con cognizione e nel rispetto delle regole altrimenti si parla tanto per parlare e in questo periodo, e sottolineamo in questo periodo, si rischia di creare danni molto seri. Di fronte questa presa di posizione di nuove regole comunicative istituzionali ci sentiamo di dare un suggerimento alla presidente Santelli ed ossia di stare più attenta a ciò che scrive il suo ufficio stampa accertandosi che ciò che si riporta nei comunicati siano: dati, fatti, persone, circostanze puntuali e non presunti, anche andando contro quello che può essere il garbo istituzionale. Questo perché se è vero che la comunicazione ufficiale è cosa apprezzabile e auspicabile ma è altrettanto vero che questa deve essere puntuale e precisa altrimenti il gioco non vale.