PAOLA – Nuova marcia indietro del PD. Sí alla giunta politica. Tra i papabili assessori Ernesto Trotta

Se tutto dovesse essere confermato si arriverebbe al consiglio di giorno 9 luglio con la giunta pronta a fare il suo esordio.

PAOLA – La crisi di maggioranza che dura da mesi ormai si sta caretterizzando per le continue prese di posizioni del PD che cambia idea con la velocità della luce. Azzeramento di giunta e nomina di persone di “alto profilo” scevre dalla politica; giunta politica; azzeramento dei tre quinti dell’esecutivo con lo scopo di far fuori Emilio Mantuano e il più recente ritorno alla scelta di una giunta politica con la sostituzione del solo Tonino Cassano sono le varie posizioni assunte nel corso delle settimane. I Democratici avevano tentato di cavalcare l’onda sollevata dalle dichiarazioni dell’ex vice sindaco, dimessosi in polemica con il suo ex collega di giunta Mantuano, ponendo in aut aut al sindaco che stufo delle posizioni assunte da Di Natale, ha risposto picche, all’ultima richiesta della sostituzione di soli tre componenti della giunta. Così il presidente del consiglio fa marcia indietro. La decisione ieri nel corso di un incontro tra Di Natale e Perrotta durante il quale il sindaco è stato chiaro, o si va avanti per come stabilito nella riunione di maggioranza, o si va tutti a casa. Nulla di fatto dunque per i sei consiglieri della sponda dinataliani che avevano tentato di mettere alle strette il primo cittadino. Adesso quelli a rimanere con il cerino in mano sono Giovanni Politano che aveva ottenuto rassicurazioni di una candidatura a sindaco che non potrà più avvenire, e Stefania Mirafiori, che aveva dato il suo assenso al defenestramento di Emilio Mantuano (probabilmente al fine di scegliere lei un nuovo assessore), che invece rimane in giunta.

Certamente non è stata una mossa politica scaltra quella dei due consiglieri comunali che rimangono isolati all’interno della maggioranza, distanti dai perrottiani e abbandonati dai dinataliani visto che la cerchia ristretta ha già individuato il sostituto di Francesco Città. Da voci sempre più insistenti, si tratterebbe di Ernesto Trotta, medico di base paolano che andrebbe a ricoprire la carica di vice sindaco. Trotta, persona rispettabilissima, non è un neofita della politica avendo ricoperto la carica di consigliere comunale tra le fila del centrodestra, quindi non è da annoverare tra coloro che provengono dalla cosiddetta “società civile”. In caso contrario i Democratici potrebbero intraprendere la strada dell’appoggio esterno decidendo di non entrare in giunta. Cosa comunque che appare improbabile.

Ernesto Trotta – probabile nuovo assessore (vice sindaco) PD

Con la nomina di un proprio assessore, tutta la polemica sollevata dal PD a sostegno di Tonino Cassano, e tutti gli attestati mostrati all’ex vice sindaco, si risolverebbero con un nulla di fatto. Infatti, la lunga crisi di maggioranza sarebbe servita, alla fine, alla sostituzione di Cassano visto che tutti i partiti manterrebbero una rappresentanza in giunta, compreso il PD che “non molla” la poltrona. L’unica new entry sarebbe quella di Centro Democratico, che ad onor del vero, è stata l’unica forza di maggioranza ad aver chiesto un reale azzeramento di giunta ma che alla fine ha dovuto cedere alla volontà collettiva. In giunta per CD entrerà Grazia Surace. Certo è che la scelta politica di Ernesto Trotta, dovrebbe far riflettere gli iscritti al partito democratico perché sarebbe un ulteriore dimostrazione di una politica personalistica che non tiene conto dei militanti del PD e né tanto meno di coloro che si sono candidati con il PD, ossia quelle persone che durante le amministrative ci hanno messo la faccia e portato voti facendo si che i Democratici risultassero il primo partito e conquistassero tre consiglieri comunali. Il silenzio dei dirigenti piddino è davvero imbarazzante.


Ma cosa succederà se questo disegno andrà in porto? Si aprirebbe una questione sulla presidenza del consiglio. L’unica forza a rimanere fuori sarebbe l’Idm che di mortificazioni ne ha subite davvero tante. L’ultima in ordine di tempo il defenestramento di De Cesare. A chi andrà la presidenza del consiglio? A Francesco Aloia o a Barbara Sciammarella? Di Natale di dimetterà dalla carica di presidente del consiglio, e quando? Una eventuale forzatura del PD nel “non mollare” anche la poltrona della presidenza del consiglio potrebbe aprire una nuova crisi di maggioranza? Tutti interrogativi leciti le cui risposte potrà darci solo il tempo. Nel frattempo oggi con ogni probabilità, nella riunione di maggioranza si ufficializzeranno i nomi, a meno di ulteriori novità a cui ormai si è abituati. Se tutto andrà per come descritto finalmente la nuova giunta potrà finalmente nascere e soffiare sulle candeline…. ma senza mascherina! Staremo a vedere.