Malocchio, la canzone dei Cinghios spopola nel web e nelle radio

Ospiti di Francesca Ramunno e Italo Palermo su Rlb, il quartetto cosentino ha spiegato con la solita ironia il motivo che li ha indotti ad incidere il brano

COSENZA – Le curiosità che passano attraverso l’etere spesso riservano delle sorprese ed alcune volte divertono mettondo in luce usi costumi e, come nel caso specifico, superstizioni di un popolo che, talmente radicate, rientrano quasi nel DNA della gente. È il caso dei Cinghios Group, il divertentissimo quartetto cosentino che tra canzoni e parodie hanno spopolato sul web e nelle piazze di tutta la Calabria. Questa volta i Cinghios non hanno scelto la via della parodia ma della originalità musicale e canora perché si sono cimentati, con successo, in una canzone tutta loro che hanno voluto dedicare alle superstizioni e per questo non poteva che avere come titolo: “Malocchio”.

Ospiti di Francesca Ramunno e Italo Palermo su Rlb, i Cinghios hanno spiegato a loro modo il perché di questa canzone che sostanzialmente ricalca gli usi e costumi del popolo cosentino e più in generale calabrese, e se vogliamo di gran parte del sud Italia. Oltre ad essere divertente e orecchiabile, e anche ballabile, “Malocchio” racconta situazioni tipo che coinvolgono migliaia di persone ogni giorno, alcune delle quali ossessionate da questo retaggio culturale. Anche i più scettici spesso si assoggettano a questo modo particolarissimo di intendere fatti e circostanze della vita comune perché come si dice: “Non ci credo, ma a scanso di equivoci è meglio fare gli scongiuri”.

Ecco il video della canzone

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