Lo stato libera 40 pericolosi detenuti. Il DAP risponde attaccando il magistrato Maresca

Il DAP non ha mai risposto alla richiesta dei magistrati sardi. Anzi una risposta è arrivata in ritardo,

ROMA – Lo stato italiano rimette in libertà 40 pericolosi detenuti tra i quali spicca il nome del boss Zagaria, del clan dei Casalesi. A “Non è l’Arena”, Massimo Giletti ha affrontato la questione insieme a Clemente Mastella, ex ministro di Grazia e Giustizia, il magistrato antimafia napoletano, Catello Maresca e in collegamento telefonico Francesco Basentini, direttore generale del DAP. Nella sostanza due magistrati operanti in Sardegna tra i quali De Vito, per quasi un mese hanno chiesto ufficialmente al DAP lumi su quale struttura carceraria dovesse essere trasferito il detenuto Zagaria che aveva fatto pervenire un certificato medico al tribunale della libertà. La cosa sconcertante registrato nella trasmissione televisiva in onda su La7 e che il DAP non abbia mai risposto alla richiesta dei magistrati sardi. Anzi una risposta è arrivata in ritardo, ossia il giorno dopo che i due magistrati, non avendo ricevuto risposta avevano, loro malgrado disposto il trasferimento del detenuto a Brescia, agli arresti domiciliari.
Ma quello che è più sconvolgente è stata la difesa imbarazzante di Basentini che ha prima lasciato intendere che i due magistrati avessero scritto cose incongruenti, tanto da annunciare una ispezione ministeriale a loro carico e poi adducendo una giustificazione che si basa sulla incompetenza istituzionale del DAP su decisioni del genere.
È chiaro che qualcosa non torna. Se il DAP non è competente in materia perché ha risposto (in ritardo)?


Inoltre cosa si farà nel caso in cui si dovessero presentare nuovi casi del genere simili a quello di Zagaria e degli altri 39 detenuti scarcerati.
È sembrato paradossale l’attacco di Basentini verso il magistrato Maresca che ha arrestato Zagaria. Basentini ha affermato rivolgensodi al magistrato napoletano: “Mi meraviglio di lei che dovrebbe conoscere la legge”.

La risposta a tutto questo le ritroviamo nelle parole di Catello Maresca che ha affermato: “prima ero preoccupato ma adesso sono più preoccupato di prima”.

Riteniamo che il Ministro Bonafede dovrebbe rivedere qualcosa, se non tutto all’interno delle strutture del ministero a partire dai vertici del DAP perché è evidente che le cose all’interno del ministero non funzionano per come dovrebbero.
Ciò che si è registrato a “Non è l’Arena” ha nel frattempo suscitato indignazione che si manifestata sul web e sui social segno che quello che abbiamo inteso lo abbiano inteso milioni di persone.
Vedremo come finirà questa spinosa vicenda con la speranza che non continuino a verificarsi nuovi casi del genere.

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