L‘imbarazzante pantomima Pd-M5S. I parlamentari pentastellati bloccano l’alleanza in Calabria

Ieri due incontri da esito opposto al Nazzareno. I parlamentari grillini stoppano Di Maio

ROMA – Possibile che un partito possa schierarsi contro un proprio esponente istituzionale fino all’inverosimile? La domanda è lecita e viene riferita al PD che in modo quasi imbarazzante sta annaspando nel tentativo di entrare a corte dei Cinquestelle che dopo la scoppola elettorale in Umbria non ne vogliono sapere di una alleanza con i democrat in Calabria. Ma non è tanto questo (in politica ci potrebbe anche stare) ma è il modo in cui questa pantomima si sta consumando. Lo diciamo con fatti concreti e con riferimento a ciò che è accaduto ieri a Roma. PD e M5S, intendiamo i vertici nazionali dei due partiti, si sono incontrati per ben due volte nel giro di poche ore. La prima riunione intorno alle ore 18.00 al termine della quale Zingaretti, Oddati e Graziano sembravano aver ripreso colorito in volto e con animo tranquillo avevano annunciato: “l’alleanza con i Cinquestelle il Calabria è cosa fatta”. Ma si sa quando si ha a che fare con un partito o movimento che poi una certa retta alla base ed ai suoi parlamentari la deve dare in qualche modo le cose possono cambiare da un momento all’altro come a dire Di Maio aveva fatto i conti senza l’oste, e l’oste non è lui. Così ecco una nuova riunione intorno alle ore 20.30. Al Nazzareno la serinità d’animo di Zingaretti & C. sembra trasformarsi in un incubo. La sensazione stavolta è quella giusta perché Di Maio preso alla gola di parlamentari pentastellati calabresi, portatori delle intenzioni dei meet-up della loro terra, stravolgono il patto siglati poco prima. Risultato? Nessun accordo con il PD in Calabria. Il M5S potrebbe andare da solo con liste civiche, ma questo lo avevamo già detto in tempi non sospetti (leggi articolo qua). Quindi nessun Pippo Callipo o altri esponenti provenienti dalla società civile. I girllini vogliono andare da soli con liste civiche e con un proprio candidato presidente. E adesso?!!! La domanda è sempre la stessa da diverse settimane. Zingaretti, Oddati e Graziano potrebbero confezionare, dopo Renzi, l’ennesimo capolavoro quella della distruzione del PD in Calabria, non a caso Guglielmelli in una sua esternazione ha detto: “Il commissario Graziano ha messo in liquidazione il partito il Calabria”. A questo punto ci si domanda quale sarà la nuova strategia del segretario nazionale e dei suoi fidi scudieri? Il tempo stringe e tutti sembrano stiano per posizionarsi ai nastri di partenza tranne il Pd che a questo punto per non rimanere isolato ha una unica strada quella del ritorno nell’alveo del centrosinistra, quello vero.