Il 28 luglio del 1982 scompariva Pompeo Panaro, vittima di mafia

La famiglia è rimasta inascoltata da parte delle amministrazioni comunali in merito ad una richiesta di intitolazione di una via o di uno spazio all’interno del territorio cittadino

PAOLA – Nel mese di luglio la comunità Paolana ricorda diverse date, alcune a sfondo religioso, legate alla devozione verso San Francesco altre legate alla memoria delle vittime innocenti di mafia. Quella del 21 luglio è tristemente legata alla tragica scomparsa di Tonino Maiorano, operaio forestale paolano che perse la vita per un tragico errore di persona in un attentato di mafia. Ma quella del 21 luglio non può far ombra alla data del 28 luglio,  giorno in cui, nel 1982, scomparve Pompeo Panaro. Anche Pompeo Panaro viene annoverato tra le vittime di mafia, in realtà il suo nome è fra tra i primi a rientrare in questa tristissima categoria. Con una storia giudiziaria dai contorni incredibili, oggi questo giorno passa sottotono e inglobato in quello più generale del 21 luglio. Per Pompeo Panaro, che è stato non solo consigliere comunale della DC ma anche per un breve periodo di tempo sindaco di Paola, esiste una richiesta della sua famiglia, protocollata da alcuni anni presso il comune di Paola, per l’intitolazione di uno spazio, una via all’interno del territorio cittadino. Richiesta accolta a parole ma nei fatti rimasta del tutto inascoltata.

Oggi a distanza di 38 anni da quella tragica scomparsa il genero Maurizio ha voluto ricordare così suo suocero.
Oggi 28 luglio ricorre il tragico anniversario della nota sparizione di mio suocero e conseguente omicidio per mano mafiosa. Non ho avuto il piacere né l’onore di conoscerlo se non attraverso i racconti dei miei genitori , di mia suocera, mia moglie , mio cognato e le tante persone che nel corso degli anni mi hanno testimoniato un grande affetto verso una persona di enorne spessore umano. Cosi’ come sono stato colpevolmente assente verso tutte le vicende che si sono susseguite ai giorni nostri, lasciando mio cognato solo ed alla mercé di chiunque…sicuramente da gran paraculo sapevo di essere in buone mani , conosco mio cognato da quando avevamo 6 anni , sapevo benissimo che non si sarebbe fermato davanti a nulla e mai si fermerà ( chiunque pensi il contrario si illude fortemente ). Da qualche tempo ho ripercorso insieme a lui le tappe di questa vicenda soprattutto a livello giudiziario , ma, ahimé, anche a livello locale, sociale e politico; quelle che mi sembravano inizialmente delle casualità o delle fissazioni , o peggio ancora, manie di persecuzione , pian piano sono diventate dei sistematici boicottaggi , finanche a livello di situazioni talmente patetiche , così scontate ed evidenti dall’apparire anche idiote !

Il punto è che questi comportamenti hanno creato seri problemi su tante circostanze che ancora oggi si pagano . Il tema mafia fa parte ed è conosciuto da ognuno di noi direttamente o indirettamente, ma, in tutta onestà , analizzando i fatti, le storie , i depistaggi distorti che arrivano fino ai giorni nostri , io non credo di aver mai letto ne’ sentito una storia come quella di mio suocero…e sfiderei qualunque persona ( non dico un figlio o familiare di vittima di mafia ) ad accettare conduzioni giudiziarie con decisioni talmente assurde e paradossali da rivelarsi inventate ! Non mi meraviglia affatto, però, visto che nel nostro Comune c’è una nostra domanda protocollata da quasi 1 anno a cui non è dato avere risposta … ed ho appreso che il silenzio e l’indifferenza ,da parte del Comune di Paola,in merito a quanto chiesto perdura da 8 anni … così come nelle commemorazioni ci sono probabilmente presenze gradite e meno gradite , presenze con cui cioe’ si possono fare ossequi politicamente corretti e presenze da ignorare anche solo con l’educazione di un saluto. Antimafia è una parola grossa soprattutto se è proprio da quelle istituzioni che dovrebbero tutelarti che ti devi guardare . Alla base ci dovrebbe essere il rispetto per l’uomo, qui siamo arrivati al punto dall’avere rispetto solo per i ruoli o addirittura per le convenienze , magari politiche o peggio ancora ….”