Furbetti del cartellino, ai domiciliari il sindaco di Scalea
L’inchiesta riguarda l’assenteismo sul posto di lavoro condotta dalla Procura della Repubblica di Paola
SCALEA – La tenenza della Guardia di Finanza di Scalea ha posto agli arresti domiciliari Gennaro Licursi, sindaco di Scalea. Il provvedimento ristrettivo emesso dal Gip, su richiesta del procuratore della repubblica di Paola, Pier Paolo Bruni e del sostituto procuratore Maurizio De Franchis, riguarda una indagine che non ha nulla a che fare con il suo mandato di sindaco della cittadina tirrenica. Infatti, le accuse mosse al primo cittadino scaleota sono quelle di assenteismo dal posto di Lavoro. Licursi, impiegato Asp di Cosenza, avrebbe ripetutamente timbrato il proprio tesserino per poi abbandonare il posto di lavoro tanto da accumulare ben 650 ore di assenze ingiustificate. L’operazione che ha portato all’arresto del sindaco di Scalea, denominata “Ghost work” è stata portata avanti con intercettazioni ambientali e telefoniche. Quella di Licursi non è l’unico arresto eseguito nel corso di questi mesi da parte della Procura di Paola. Il suo, anche se di natura diversa, si aggiunge a degli altri che hanno coinvolto altri sindaci e amministratori del tirreno cosentino.