Da Paola parte la rivisitazione del significato della parola assembramento

Proposta inviata all’accademia della Crusca. Ipotesi di cittadinanza onoraria per custodi della nostra lingua

PAOLA – Ai tempi del covid la parola magica non sembra essere più “virus” ma “assembramento”. Ma quando si pronuncia questa parola, soprattutto all’interno delle istituzioni come può essere una amministrazione comunale, siamo sicuri che si intenda sempre la stessa cosa? O meglio la parola “assembramento” per una amministrazione comunale ha sempre lo stesso significato? Certo che Sí, ci verrebbe da rispondere ma poi guardando ciò che succede nella città di Paola, la risposta è l’esatto contrario. Nella città di San Francesco la parola assembramento assume un significato di volta in volta diverso se viene associata alle parole “Movida” oppure “Mercatino domenicale”. Possibile? A giudicare da ciò che viene partorito dalla mente degli amministratori locali pare proprio di sì. Gli stessi si riuniscono, e riuniscono le forze dell’ordine per arginare questo pericolosissimo mostro chiamato Assembramento/Movida, mandando squadre di carabinieri, polizia, vigili urbani in Piazza IV Novembre, di sabato sera, fino alle due del mattino a controllare i documenti di giovani, “assembrati pericolosamente” in riunioni preoccupanti e perniciose per la salute di tutti instaurando così un vero e proprio stato di polizia attuato con la scusa della “mascherina”.

Questo che sembra avere tutti i connotati di uno stato di polizia che viene adottato per soddisfare le fissazioni di pochi, ad un tratto e magicamente si dissolve nel nulla con lo spuntare delle prime luci della domenica. Quando a ridestare dolcemente i residenti del centro cittadino è il tintinnio dei banchi in ferro degli ambulanti che invadono corso Roma, Rione Giacontesi, e altre vie limitrofe in attesa di “un’orda” compratori e compratrici pronti ad ammassarsi per fare shopping, contendersi quello o quell’altro capo di abbigliamento, acquistare ortaggi e frutta e tante altre prelibatezze. Ma si sà i giovani e i gestori dei locali notturni, non hanno lo stesso “peso” degli adulti ossessionati delle shopping e dei commercianti “diurni” accontentati anche nella migrazione del mercatino domenicale dal lungomare cittadino (luogo più ampio e utile per evitare assembramenti) a quello più angusto ma proficuo di corso Roma e Rione Giacontesi. Ma queste sono solo delle errate deduzioni di chi scrive e chi fa emergere queste incongruenze sui social alternando stati di disapprovazione con quelli puramente sarcastici verso una amministrazione attenta e puntuale.

Chi direbbe il contrario? Nessuno! E se qualcuno dovesse pensarla diversamente sono pronte le foto di amministratori che controllano i famosi screening dei viaggiatori nella stazione ferroviaria, o di riunioni di vitale importanza nell’aula consiliare dove a partorire sono idee di natura aulica letteraria inviate immediatamente all’Accademia della Crusca. L’ultima in ordine di tempo è stata la rivisitazione del significato di “assembramento” che i custodi della lingua italiana avranno cura di prendere in considerazione, così una volta acquisita per buona potranno guadagnarsi un premio che, da queste parti, solitamente si manifesta con l’assegnazione della “cittadinanza onoraria”. Buona estate a tutti.