CORONAVIRUS, quello che non ci dicono è quello a cui non pensiamo

La psicosi collettiva provocata ad arte per evitare il libero pensiero che potrebbe portare a deduzioni pericolose

L’emergenza nazionale anzi internazionale, o ancora meglio parzialmente internazionale è di certo il COVID-19, per tutti il Coronavirus. Ma di che tipo di emergenza si tratta? È chiaro che la psicosi (forse esagerata) collettiva porta a rispondere a questa domanda con un’unica parola: SANITARIA! Ma siamo sicuri che si tratti solo di questo o che non vi siano altri motivi? Gli indizi che portano a considerare che ciò che stia capitando possa essere ricondotto ad una guerra, giocata sotto l’aspetto economico, tra due super potenze mondiali sono troppi per non poter considerare vera una tale ipotesi.

Stati Uniti e Cina sono in guerra (ai giorni nostri la terza guerra mondiale è ormai superata come concetto classico) tra loro e questa guerra si gioca su di un campo pericolosissimo, quello economico. Pericolosissimo perché a pagarne i reali effetti sono le persone comuni, la gente laboriosa, il popolo, si perché provocare una crisi economica non fa altro che inginocchiare la classe politica e affamare il ceto medio provocando al contempo un comportamento speculativo di chi detiene il potere economico. Non dimentichiamo ad esempio la guerra tra Huawei e Google in atto ormai da più di un anno che rappresenta solo la facciata della lotta tra Usa e Cina. Non è un caso che l’economia cinese stia, in questo momento contingente sprofondando e quella americana proliferando.

Nell’analisi della mappatura mondiale dei Paesi maggiormente colpiti dal Coronavirus, oltre alla Cina vi sono Italia e Iran e questo non è un caso. Non è neanche un caso che prima del “caso zero” di Wuhan la Cina abbia organizzato una strana esercitazione militare per difendersi dal nemico chiamato, guarda caso, Coronavirus. Ma in tutto questo cosa c’entra l’Italia? C’entra eccome! Chi ha scordato i recenti accordi commerciali Italia-Cina conosciuti come “La via della seta”? Chi ha scordato il comportamento di Salvini ministro e di Salvini capo politico ha di certo la memoria corta. I suoi continui attacchi all’Europa, agli Usa e i suoi legami “particolari” con la Russia di Putin e la Cina non è certo un fatto che per qualche potenza internazionale sia passata inosservata. Nonostante sia fuori dal governo la Lega rappresenta la maggiore minaccia per l’Usa perché le percentuali dei sondaggi la proiettano come partito guida nel prossimo futuro. Allora perché non mandare un segnale chiaro all’Italia? Perché far trovare al Salvini premier futuro un Paese in ripresa economica? Questa è una domanda che dovremmo porre a noi stessi, anche se adesso siamo impegnati a prendercela con i giornalisti perché diffondono solo la verità. Forse con alcuni giornalisti dovremmo prendercela perché non ci danno questi spunti di riflessione.

Francia, Germania, Svizzera, Usa, Russia, Israele per quanto possa essere considerata internazionale, non vivono lo stato di emergenza che stanno vivendo Italia, Iran e Cina. Certo l’Italia ha dalla sua il fatto di essere un Paese occidentale e pronto ad andare con il cappello in mano verso la superpotenza occidentale e quindi avere una chance in più, ma a che prezzo? . Il segnale appare abbastanza chiaro. Quella del Coronavirus assomiglia molto alla crisi economica del 2007. Non è così? Magari potrebbe anche essere. Tuttavia gli effetti li vedremo tra qualche tempo quando passerà la psicosi collettiva e subentrerà la disperazione dei disoccupati e degli imprenditori falliti (non per colpa loro). In tutto questo c’è da giurare che ad avvantaggiarsi ancora una volta saranno i grandi speculatori. Che Dio ce la mandi buona!